
Parco Archeologico del Colosseo - Foro Romano
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Anticamente il Foro era un’area paludosa. Dopo il VII secolo a.C., grazie alla costruzione della Cloaca Massima, tutt’oggi in funzione, l’area stagnante fu bonificata e quindi il fondovalle poté finalmente essere frequentato ed edificato, divenendo presto il centro della vita pubblica e politica della città di Roma.
Il Foro Romano oggi è un’area densa di importanti monumenti, restaurati più volte nel corso dei secoli. Dapprima furono costruiti gli edifici per le attività politiche, religiose e commerciali, poi durante il II secolo a.C. fu il turno delle basiliche civili dove si svolgevano le attività giudiziarie.
Già alla fine dell’età repubblicana, l’antico Foro Romano era divenuto insufficiente a svolgere la funzione di centro amministrativo e di rappresentanza della città. Per questo motivo le dinastie imperiali che si succedettero nel tempo aggiunsero altre piazze con portici colonnati e nuovi templi e mercati: i Fori imperiali, che presero perlopiù il nome dagli uomini di potere cui si deve la loro costruzione: Cesare, Augusto, Traiano, Nerva, con l’eccezione del Foro della Pace voluto da Vespasiano.
All’interno dell’area del Foro Romano troviamo anche monumenti commemorativi, come gli archi di trionfo, costruiti per celebrare le più importanti vittorie dei Romani contro i loro nemici.
L’ultimo grande intervento fu realizzato dall’imperatore Massenzio nei primi anni del IV secolo d.C. quando vennero eretti il tempio dedicato alla memoria del figlio Romolo lungo la via Sacra e l’imponente Basilica sul colle della Velia, oggi scomparso. L’ultimo monumento realizzato nel Foro fu la colonna eretta nel 608 d.C. in onore dell’imperatore bizantino Foca.
Nel Medioevo tutta l’area finì per essere progressivamente interrata, divenendo un luogo di pascolo chiamato Campo Vaccino per via della costante presenza di mucche, greggi di pecore e pastori al seguito.
Molti monumenti vennero trasformati in chiese, come ad esempio la Curia Iulia che divenne la chiesa di Sant’Adriano o il tempio di Antonino e Faustina che fu trasformato nella chiesa di San Lorenzo in Miranda, mentre il tempio di Romolo fu inglobato nella chiesa dedicata ai Santi medici Cosma e Damiano.
Dopo secoli di abbandono e di saccheggio di sculture e materiali da costruzione più o meno pregiati, solo a partire dalla metà dell’Ottocento, e più in particolare dopo l’Unità d’Italia, il Foro Romano divenne finalmente oggetto di veri e propri scavi archeologici e di ricerca scientifica.

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