
Villa Farnesina
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La Villa Farnesina in via della Lungara a Roma, nel cuore di Trastevere, è una delle più nobili e armoniose realizzazioni del Rinascimento italiano, commissionata da Agostino Chigi a Baldassarre Peruzzi, ed affrescata con dipinti ispirati ai miti classici di Raffaello Sanzio, Sebastiano del Piombo, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, Giulio Romano, Giovanni da Udine e Giovan Francesco Penni.
É costituita da un blocco centrale, che presenta un loggiato a cinque arcate, sul quale si aprono due ali laterali, si sviluppa su sei livelli: piano interrato, piano terreno, mezzanino, primo piano, secondo mezzanino e belvedere. Un duplice ordine di lesene doriche scandisce le pareti esterne, concluse da un altorilievo con putti e festoni sormontato da un cornicione. Ciò che caratterizza la costruzione e la decorazione è lo stretto legame tra il giardino all’italiana e la Villa, come se ciascuno rappresentasse la continuazione ideale dell’altro. In origine l’accesso avveniva attraverso la Loggia di Amore e Psiche, sul lato nord, mentre l’attuale ingresso per il pubblico si trova sulla facciata posteriore, nel lato sud.
Nel 1511 la villa il cui “viridario” era bagnato dal Tevere era già edificata ed in parte decorata; nel 1519 Agostino Chigi chiamato “il magnifico” vi celebra le sue seconde nozze con Francesca Ordeaschi, una giovane veneziana di umili origini, trascorrendovi la sua splendida vita di mecenate del Rinascimento tra ricchezze e onori, protettore di artisti e amico di principi e cardinali che amava ricevere nella sua dimora.
Memorabili alcuni banchetti imbanditi nella villa, quello allestito nelle scuderie splendidamente addobbate o un altro in cui le vivande erano servite in piatti d’oro e d’argento che alla fine del pranzo venivano gettati nel Tevere; ma reti accuratamente nascoste nell’acqua restituivano i preziosi piatti all’accorto proprietario.
Dopo tanto splendore durante la vita di Agostino, la villa, in cui avevano fatto bivacco i Lanzichenecchi durante il sacco di Roma, e ne è rimasta testimonianza sugli affreschi del primo piano, alla fine del Cinquecento fu acquistata dal Cardinale Alessandro Farnese, da cui viene il nome di Farnesina, per distinguerla dal Palazzo Farnese, al di là del fiume; secondo un progetto di Michelangelo un ponte sul Tevere avrebbe dovuto collegare le due proprietà dei Farnese. La Villa passò poi ai Borbone, quindi per enfiteusi al Duca di Ripalta e infine fu acquistata dallo Stato italiano come sede dell’Accademia d’Italia.
La Villa è oggi museo di proprietà dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
Per maggiori informazioni
Di seguito trovi tutti gli approfondimenti suddivisi per punto di interesse:
- Villa Farnesina
- I Giardini
- L'Atrio
- La Galleria delle grottesche
- La Loggia di Amore e Psiche
- La Loggia di Galatea
- La Sala delle prospettive
- La Saletta pompeiana
- La Stanza del fregio
- La Stanza delle nozze

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