
Galleria Colonna
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Palazzo Colonna
Nella medesima area dominata oggi dal maestoso ed imponente Palazzo Colonna, sorgevano, in origine, diversi piccoli palazzi, eretti per volontà della nobile ed antica famiglia romana, discendente dei conti di Tuscolo.
Buona parte delle antiche vestigia, la cui prima memoria storica risale al XIII secolo, vennero inglobate in un unico ed ambizioso complesso architettonico, avviato nella metà del Seicento e completato nel corso del XVIII secolo, quando furono aggiunte le due nuove facciate lungo la Piazza dei SS. Apostoli e la Via della Pilotta.
La prestigiosa raccolta d’arte della famiglia, annoverata tra le più importanti collezioni romane formatesi dopo il Rinascimento, è tuttora ospitata nell’ala più famosa del Palazzo, la celebre Galleria Colonna, straordinario esempio dell’architettura barocca, fatta erigere e decorare dalla metà del Seicento dal cardinale Girolamo I Colonna ed inaugurata nel 1703.
Galleria Colonna
La costruzione della Galleria Colonna fu avviata, per desiderio del suo fondatore il cardinale Girolamo I Colonna, a partire dal 1650, e proseguita poi, dal 1666, dal nipote Gran Connestabile Lorenzo Onofrio, per custodire la prestigiosa raccolta d'arte della famiglia. Inizialmente, il progetto fu affidato all'architetto Antonio Del Grande, al quale subentrò, dal 1693, Girolamo Fontana, che portò a compimento i lavori nel 1703, anno dell'inaugurazione. L'antica genealogia del nobile casato viene celebrata mediante una ricca parata di ritratti di famiglia. Al papa Martino V (1417-1431), la cui effigie è custodita nella Sala del trono, è dedicata la splendida tela, eseguita da Benedetto Luti nel 1720, raffigurante L'Apoteosi, sul soffitto della sala omonima. Al Trionfatore della battaglia di Lepanto del 1571, Marcantonio II Colonna, è dedicato l'intero apparato decorativo della Galleria. L'evento storico è riprodotto fedelmente negli affreschi della volta della sala grande, eseguiti da Giovanni Coli e Filippo Gherardi tra il 1675 e il 1678. A distanza di circa venti anni, Sebastiano Ricci dipingeva la volta della Sala dei paesaggi con l'Allegoria della Battaglia ed, infine, nel 1700, Giuseppe Bartolomeo Chiari, affrescava la volta della Sala della colonna bellica con l'Apoteosi di Marcantonio II Colonna.
La Galleria era stata concepita per assumere, essa stessa, nel suo complesso, la connotazione di una vera e propria opera d'arte, nella quale confluivano i preziosi capolavori di pittura e scultura in essa contenuti, enfatizzati dalla presenza di raffinati elementi di arredo (le quattro imponenti specchiere del Maratta, i due magnifici scrigni della Sala dei paesaggi, in legno di sandalo e pietre preziose l'uno, in ebano e avorio l'altro, le eleganti consoles), che si riflettono negli sfavillanti e onnipresenti marmi antichi.
Nella sfarzosa cornice barocca è collocata la preziosa collezione storica della famiglia, che annovera alcuni veri e propri capolavori dei grandi maestri dal Quattrocento al Settecento, fra cui: Lorenzo Monaco, Bronzino, Ghirlandaio, Salviati, Veronese, Palma il Vecchio, Jacopo e Domenico Tintoretto, Pietro da Cortona, Annibale Carracci, Francesco Albani, Guercino, Guido Reni, Carlo Maratta, Gaspard Dughet, Crescenzio Onofri, Girolamo Muziano, Pompeo Batoni.

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